“Nemesis. Topografia delle mafie”: un’idea che si trasforma in opportunità

 
 
cooperativa Nemesis (2)
 

È in un territorio altamente complesso come quello calabrese che va innestandosi un modello occupazionale nuovo e ambizioso. “Nemesis. Topografia delle mafie” chiama a raccolta dei giovani dalle professionalità varie per scardinare quegli elementi che hanno reso facile raccontare unanimemente la Calabria in modo negativo, partendo da una rielaborazione di vecchi concetti semantici e una reinterpretazione di simboli tipicamente mafiosi. Un intenso periodo di formazione ha visto perciò coinvolti i giovani professionisti della nascente cooperativa Nemesis. Diversi sono i campi di attività sui quali questi sono chiamati a mettere alla prova le loro competenze, diversi fronti con un unico obiettivo: dare nuova vita a quei beni un tempo appartenuti alla ‘ndrangheta e oggi tornati alla cura dello Stato.

 

L’offerta che la Cooperativa si propone di assemblare riguarda: una didattica legata alla storia dei beni confiscati da sottoporre ad associazioni e scuole di ogni ordine e grado; pacchetti di turismo etico che convoglieranno percorsi naturalistici e percorsi culturali legati alla storia della lotta alla ‘ndrangheta; ed infine un servizio di assistenza a quei soggetti a cui vengono assegnati dei beni confiscati alle prese con le svariate problematiche legate alla ristrutturazione e gestione dei beni stessi. Due associazioni operanti nel reggino a cui è stato affidato un bene confiscato si sono già affidate a Nemesis per la valorizzazione delle loro sedi: “Insieme senza barriere o.n.l.u.s” sita a Melito Porto Salvo ed il CAI (Club Alpino Italiano) sezione Aspromonte sito in Via Sbarre Superiori nel cuore di Reggio Calabria.