Senza categoria – Antigone http://osservatoriosullandrangheta.org Osservatorio sulla ndrangheta. Wed, 14 Dec 2022 04:53:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.18 http://osservatoriosullandrangheta.org/wp-content/uploads/2018/03/cropped-logo-1-colore-32x32.png Senza categoria – Antigone http://osservatoriosullandrangheta.org 32 32 “BAMBART” – IL PARCO GIOCHI A CROCE VALANIDI http://osservatoriosullandrangheta.org/2018/12/01/bambart-il-parco-giochi-a-croce-valanidi/ Sat, 01 Dec 2018 15:53:30 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2892 L’Associazione Antigone – Osservatorio sulla ndrangheta insieme al Comune di
Reggio Calabria comunica che, nella giornata di martedì 4 Dicembre alle ore 10:30
presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, si terrà la conferenza stampa
di presentazione del progetto “Bambart”.

Il progetto, vinto dall’Associazione all’interno del programma europeo “No planet
B”, intende realizzare un parco giochi presso la struttura sportiva “Francesco Cozza”
di Croce Valanidi, che si trova a pochi metri dalla sede dell’Associazione Antigone.
L’idea è quella di creare un luogo di aggregazione per famiglie e bambini del
territorio.

Ma non solo. “Bambart” è anche educazione civica, educazione alla pulizia degli
spazi aperti e verdi. Per questo, l’obiettivo è sensibilizzare la comunità al riciclaggio
creativo e alla cura del verde urbano, anche tramite l’installazione di aiuole che
valorizzino l’idea di un luogo “più vicino all’ambiente”.

Di questo, nel dettaglio, si parlerà martedì 4 Dicembre alle ore 10:30 presso il
Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio. L’Associazione Antigone – Osservatorio
sulla ndrangheta è lieta di invitare all’evento tutti i media locali (testate
giornalistiche, emittenti televisive e radiofoniche) al fine di rendere pubblico un
progetto che si spera possa indirizzare la comunità a migliorare tanti aspetti di un
territorio difficile.

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Ddumami – Secondo Workshop di arredo urbano e design. http://osservatoriosullandrangheta.org/2018/07/01/ddumami-secondo-workshop-di-arredo-urbano-e-design/ Sun, 01 Jul 2018 12:39:38 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2877 Opere in luce.

Ai nastri di partenza per il workshop di arredo urbano e design giunto alla seconda edizione, previsto dal 23 al 29 giugno 2018 presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
Il progetto denominato “Ddumami – opere di luce” fa parte della programmazione di didattica, ricerca e produzione della Scuola di Scultura per l’anno accademico 2017/2018.
Grazie 
al 
protocollo 
d’intesa 
siglato 
tra 
l’Accademia 
di 
Belle 
Arti 
di 
Reggio 
Calabria, 
diretta
 dalla
Prof.ssa 
Maria 
Daniela 
Maisano, 
e 
Antonella 
Bellocchio 
presidente 
dell’associazione
 culturale 
”Antigone
–
Osservatorio
 sulla
 ndrangheta”, 
si 
è 
potuto 
realizzare 
la scorsa estate il primo workshop di arredo urbano e design, che ha permesso di creare dei prototipi di sedute partendo dal recupero e il riuso creativo di vecchi termosifoni in ghisa, messi in disuso per modernizzare gli impianti della stessa Accademia.
I prototipi delle sedute prodotte sono visibili e fruibili nel grande giardino della villa confiscata alla criminalità che è sede dell’associazione culturale Antigone.
Grazie al progetto in itinere questo spazio diventerà un museo a cielo aperto con prototipi di arredo urbano e design, ideati e realizzati per essere inseriti in un ambiente in continua trasformazione, una location totalmente nuova, dove le opere installate permanentemente andranno a modificare lo spazio circostante.
Il progetto nasce come approfondimento delle tecniche del riciclo e dell’assemblaggio polimaterico, legato alla produzione di oggetti di arredo urbano e design. Il Prof. Filippo Malice ideatore e curatore del workshop, in questa edizione ha pensato di puntare alla produzione di elementi artistici illuminati. In questa edizione del workshop vede protagonisti gli studenti delle varie Scuole dell’istituzione reggina, Alessandra Plovino, Chiara Brigandì, Giampaolo Messineo, Ylenia Bottari, Aldo Sacchetti, Anna Badolati, Brigida Ferrante, Giuseppe Lococo, Maria Chillemi, Krisztina Szabo, Nadia Riotto, Simona Federico, saranno tutti coinvolti nel realizzare dei bozzetti grafici che si trasformeranno, sotto la guida attenta dei loro docenti, in vere e proprie opere uniche, mantenendo come punto fermo l’impiego esclusivo di materiali di recupero. Aderiscono al progetto nei vari settori, il Prof. Salvatore Borzì docente di Modellistica, l’Arch. Giovanna Vadalà, Ph.D in Architettura del Paesaggio che insieme guideranno gli studenti alla progettazione dei prototipi, il Prof. Filippo Malice seguirà tutte le fasi delle realizzazioni tridimensionali, la Prof.ssa Cristina Fatato docente di tecniche grafiche speciali coordinerà il lavoro dei propri allievi nella realizzazione dell’aspetto grafico del workshop, il Prof. Giuseppe Cipolla che curerà l’aspetto storico artistico del progetto.
La luce come metafora di un vivere onesto in contrapposizione a ciò che “resta in ombra”, sono tutti elementi che stanno a cuore ad un’associazione come “Antigone-Osservatorio sulla ndrangheta” che, con un direttivo under 30, si impegna quotidianamente nel costruire dal basso un pensiero che possa cambiare lo stato sociale del nostro territorio e lo fa attraverso mezzi ben riassunti nello slogan: “Costruiamo Cultura. Liberiamo Bellezza”.
L’Accademia 
di 
Belle 
Arti 
di 
Reggio 
Calabria con 
i 
vari 
eventi 
di 
arte 
e 
cultura 
in 
continua
 programmazione, 
tende 
a 
riqualificare 
il 
territorio 
così 
martoriato 
dalla 
’ndrangheta.

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Ciao mondo! http://osservatoriosullandrangheta.org/2017/02/23/ciao-mondo/ http://osservatoriosullandrangheta.org/2017/02/23/ciao-mondo/#comments Thu, 23 Feb 2017 13:40:28 +0000 http:osservatoriosullandrangheta.org/?p=1 Benvenuto in WordPress. Questo è il tuo primo articolo. Modificalo o eliminalo, e inizia a creare il tuo blog!

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http://osservatoriosullandrangheta.org/2017/02/23/ciao-mondo/feed/ 1
CrEPS – Creare Spazi pubblici http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/10/02/creps-creare-spazi-pubblici/ Sun, 02 Oct 2016 15:03:27 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2075  
 
crearespazicreps
 

INVITO A PARTECIPARE ALLE VISITE STUDIO DEL PROGETTO EUROPEO
“CrEPS – Creare Spazi pubblici: scambio di buone pratiche nel settore del riutilizzo di beni confiscati e beni comuni”.

 
La Regione Calabria e L’Osservatorio sulla ndrangheta invitano tutti gli esperti, studiosi, studenti e singoli cittadini interessati alle tematiche progettuali (gestione e riutilizzo dei beni confiscati alla ndrangheta) a partecipare alle visite studio che si terranno nel mese di ottobre con il seguente programma:
 
Venerdì 14 ottobre 2016:
 
Ore 15:30: Partenza da Piazza Garibaldi

Ore 16:00/17:00: Accoglienza da parte del gruppo di artisti e partecipanti del progetto “Sguardi di starda” e visita guidata presso l’Osservatorio sulla ndrangheta

Ore 17:00/20:00
: partecipazione alla presentazione e dibattito sul percorso multimediale sui beni confiscati nella provincial di Reggio Calabria presso l’Osservatorio sulla ndrangheta

Ore 21:00 – Partenza dall’Osservatorio sulla ndrangheta verso Piazza Garibaldi
 
Lunedì 17 ottobre 2016
 
Ore 9:30: Partenza da Piazza Garibaldi

Ore 11:00 –Polistena – incontro con il sindaco, Michele Tripodi

Ore 12:30 – pranzo a buffet presso il Centro Padre Pino Puglisi

Ore 14:00/16:00 – incontro con Don Pino de Masi, i giovani della parrocchia di Santa Maria Vergine e con i rappresentanti delle associazioni che svolgono attività all’interno del bene confiscato

Ore 16:30 partenza da Polistena verso Rosarno

Ore 17:30 – Rosarno – Incontro con il dott. Francesco Bonelli, ex assessore alle Politiche Giovanili del comune di Rosarno

Ore 18:45: Partenza da Rosarno

Ore 19:30 – Archi (RC) – Visita presso il bene confiscato “Ex Fortino Condello” e incontro con l’Associazione che gestisce il bene, gruppo scout AGESCI RC 15 Robert Baden Powell della Parrocchia di San Giovanni Battista.

A seguire buffet nelle sale messe a disposizione presso l’ex fortino Condello.
 
Martedì 18 ottobre:
 
Ore 8:00 – Partenza da Piazza Garibaldi

Ore 9:00 – 11:30– Rosarno – Visita guidata alle ville confiscate alla cosca Pesce e Bellocco a Rosarno

Ore 11:00/11:30 – Rosarno – presso il bene confiscato oggi sede della Caserma della Polizia Municipale – Incontro con il sindaco;

Ore 11:30/12:00 – Rosarno – presso il bene confiscato oggi sede della Caserma della Polizia Locale – Pranzo a buffet.

Ore 12:30 – Partenza da Rosarno
 
La partecipazione alle visite studio è gratuita.
 
Si prega di confermare la propria presenza alle visite studio (indicando esattamente le giornate in cui si sarà presenti) entro venerdì 7 ottobre 2016 per email alla dottoressa Ziglio al seguente indirizzo email: ziglio.stefania@gmail.com
 
CrePS è un progetto di ricerca, formazione, disseminazione di buone pratiche e sensibilizzazione sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia ed altri gruppi criminali (ad esempio gruppi neo-nazisti) ed è finanziato dalla Commissione Europea – DG Affari Interni – e implementato da un partenariato composto dalla Regione Calabria (capofila) in collaborazione con l’Osservatorio sulla ndrangheta, la Fondazione Amadeu Antonio (Berlino), e l’associazione Echolot e.V. (Berlino) oltre all’Università Humboldt di Berlino e all’Università La Sapienza di Roma come partner associati.
 
Le visite studio che realizzeremo si pongono al termine di una fase di ricerca comparata e di un corso pilota che abbiamo realizzato presso l’Università Humboldt di Berlino allo scopo di fornire agli studenti tedeschi una panoramica di base sulle mafie, la loro struttura e sull’aggressione dei patrimoni delle mafie o di altri gruppi criminali collegati (p.e. il movimento neo-nazista) come strumento fondamentale di contrasto, prevenzione e rafforzamento della società civile democratica con esempi concreti (ispirandosi all’esperienza già realizzata a Roma con il corso sui beni confiscati realizzato presso l’Università La Sapienza).
 
In questo periodo i partner tedeschi stanno costruendo una rete di attori istituzionali e della società civile interessati a prendere parte attiva nella realizzazione di un progetto pilota proprio su un edificio confiscato al partito neonazista NPD , ma anche e soprattutto nel creare attenzione e interesse sia nell’opinione pubblica che a livello politico e legislativo sull’utilità dello strumento del riutilizzo sociale dei beni confiscati e dei beni comuni in Germania.

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Espugnato il “Fortino Condello” http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/06/23/espugnato-il-fortino-condello/ Thu, 23 Jun 2016 14:40:09 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2069  
foto-post-fortino-condello
 

La formazione del progetto Nemesis. Topografie delle mafie non si esaurisce con approfondimenti teorici di esperti sui temi principali di interesse, ma si profila anche e soprattutto sul campo. Le visite ai beni confiscati alla criminalità organizzata rappresentano una tappa irrinunciabile per la maturazione di una cultura profonda per la neonata Cooperativa. Così, ad intervalli regolari, si organizzano visite e sopralluoghi, ci si rivolge a chi di competenza per avere approfondimenti sui beni visitabili, si ascoltano i referenti di quelle associazioni che hanno preso possesso di un bene e anche di quelle che hanno in mente di farlo ma riscontrano difficoltà nell’iter burocratico da seguire per averne l’assegnazione.

 

Per Nemesis è la volta di visitare il “Fortino”, così definito dai carabinieri del Ros il palazzo appartenuto alla famiglia di Pasquale Condello. Il boss noto come il “Supremo” è uno dei protagonisti indiscussi della malavita reggina e dei garanti dell’assetto delle cosche nato all’indomani della seconda guerra di ‘ndrangheta (che afferma il profilo di una struttura unitaria, che, pur mantenendo al suo interno margini di autonomia e discrezionalità per ogni singola cosca, si muove compatta spartendosi gli affari). Al Fortino non si accede facilmente. Pare essere racchiuso da un sistema di vie e viuzze tutte simili tra loro, nella zona nord di Reggio Calabria proprio nel cuore del rione Archi, in via Mercatello 11. Questo palazzone di cinque piani con l’intera facciata di mattoni a vista non rifinita, pur circondato da una serie di altri edifici, lo si vede svettare al di sopra di tutto in questa collinetta con vista sullo Stretto.

 

L’ex comandante del Ros, il colonnello Valerio Giardina durante la sua deposizione al processo “Meta” parla del Fortino come di una “struttura assolutamente inavvicinabile, da dove partivano tutti i movimenti dei favoreggiatori”. E, proprio durante il periodo d’investigazione che ha portato alla cattura del latitante Pasquale Condello (avvenuta a Pellaro il 18 febbraio 2008), il palazzo balza in testa alle cronache reggine per un’insolita storia. Richiesto lo sfratto dell’immobile, infatti, ci si accorge che questo era già stato confiscato nel 1997, e nel novembre 2001 veniva attribuito dall’Agenzia del Demanio al Comune, perché venisse riutilizzato per fini sociali. Ma il bene nel 2006 si scopre essere non soltanto ancora nella disponibilità dei Condello, ma anche oggetto di un finanziamento regionale di circa 500mila euro per la sua ristrutturazione. Il palazzo in buona sostanza, ufficialmente confiscato e consegnato al Comune, veniva di fatto ristrutturato con soldi pubblici con i familiari del boss al suo interno.

 

Quella del Fortino oggi è ben altra storia: assegnato a quattro associazioni del territorio, può dirsi finalmente espugnato alla malavita. Il gruppo scout AGESCI RC 15 Robert Baden Powell della Parrocchia di San Giovanni Battista in Archi, al quale è stato destinato un piano del palazzo, apre le porte della sua nuova sede alla Cooperativa Nemesis per un momento di confronto, e per presentare tutte le attività di cui ora può occuparsi grazie ai nuovi spazi a disposizione. Il Fortino oggi è luogo di testimonianza di ragazzi che quotidianamente si impegnano civilmente, dedicano ore alla propria formazione, fanno accrescere il loro senso di appartenenza e responsabilità, imparano sin da piccoli a diventare grandi. E’ grazie alla loro azione che questo bene è divenuto oggi un mezzo educativo e “fa impressione pensare – afferma Luciano Cama, responsabile del gruppo scout – che proprio in questi stesse stanze in cui siamo riuniti, probabilmente venivano decise uccisioni o malaffari per la città di Reggio Calabria”.

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Foto sguardi di strada http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/04/06/foto-sguardi-di-strada/ Wed, 06 Apr 2016 10:21:09 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2056 Al via il progetto “Sguardi di strada” http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/04/03/progetto-sguardi-di-strada/ Sun, 03 Apr 2016 14:53:19 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2039  
foto progetto sguardi di strada
 

Il progetto “Sguardi di strada” è stato selezionato e finanziato nell’ambito del bando “FUNDER 35” (www.funder35.it promosso da 18 fondazioni e, da quest’anno, anche nel Mezzogiorno grazie a Fondazione CON IL SUD) e nasce dalla volontà dell’Associazione culturale Proskenion e dell’Osservatorio sulla ndrangheta di Reggio Calabria di raccogliere una sfida: rendere sostenibile una realtà di produzione culturale e valorizzare le attività di inclusione sociale con i giovani del vicinato e di altri quartieri a rischio. Gli spazi della villa confiscata sono da anni sede di un vero e proprio incubatore culturale di artisti di altissimo livello che legati da un percorso comune di ricerca teatrale come l’Università del Teatro Eurasiano diretta da Eugenio Barba dell’Odin Teatret (Danimarca) di cui la Proskenion è stato per anni promotore, hanno prodotto spettacoli teatrali e musicali messi in scena in molte regioni d’Italia.

 

Il progetto mira quindi, da un lato, ad aprirsi ad altre realtà artistiche di rilievo – provenienti da diverse regioni italiane – rafforzando la vocazione della compagnia di porsi come centro culturale innovativo di arti performative. Dall’altro, si propone di coinvolgere artisti professionisti nelle attività di laboratori formativi rivolte ai giovani del quartiere e finalizzati alla costruzione di performance e parate teatrali di strada. Il progetto è stato presentato ufficialmente a Roma martedì 26 gennaio, presso la sede del MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) a Roma.

 

Le prime attività si sono svolte al bene confiscato dal 17 al 20 marzo, periodo in cui gli artisti assieme ai tecnici audio-luci hanno realizzato le registrazioni video degli spettacoli e i promo. Da sempre siamo convinti che il contrasto culturale alle mafie passa anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento attivo dei giovani in attività di questo tipo. Sguardi di strada ci consente, pertanto, di continuare nel nostro percorso di sensibilizzazione e informazione tramite il potente linguaggio dell’arte.

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Intervista a Francesco Forgione http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/04/02/intervista-a-francesco-forgione/ Sat, 02 Apr 2016 14:23:13 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2032  
Francesco Forgione
 

Per Francesco Forgione è fondamentale partire dai banchi di scuola nella formazione di una cultura critica. Così decide di presiedere il laboratorio “Mafie negate. Mafie svelate” all’Università la Sapienza di Roma: per affrontare il tema della criminalità organizzata da diversi punti di vista e far capire ai giovani studenti che esistono degli strumenti per combattere le mafie.Giornalista scrittore e studioso dei fenomeni mafiosi, Presidente della Commissione antimafia nel 2006, Francesco Forgione in quest’intervista parla dei legami esistenti tra mafia politica e finanza, della connivenza diffusa nella società civile e dell’importanza dei luoghi di formazione per la nascita di culture di contrasto alla mafia stessa.

 
Partirei dalla scelta del titolo: “Mafie negate. Mafie svelate”.
 

«Sembra un titolo anacronistico, perché ormai la presenza delle mafie nella società italiana è un dato acquisito. Siamo a trent’anni dal maxiprocesso di Palermo, che ha dato le prime verità giudiziarie a quella che è stata una lunga storia di negazionismo (anche giudiziario); siamo a vent’anni dalla legge 109 sull’assegnazione sociale dei beni. Ma in realtà, osservando il dibattito politico culturale attuale, ci rendiamo conto che il tema delle mafie è quasi scomparso: c’è fastidio a parlare di mafia. Come è emerso chiaramente con l’inchiesta “mafia capitale” a Roma, o a Milano e a Torino nei giorni successivi all’approvazione della Relazione sulla ‘ndrangheta: l’allora sindaco di Milano Letizia Moratti e di Torino Sergio Chiamparino dissero che quella relazione, della quale io fui estensore materiale, sporcava l’immagine della loro città. E questo atteggiamento permane. La storia della lotta alla mafia è caratterizzata da un susseguirsi di stati di emergenza e stati di tollerabilità, connivenza e negazione. Abbiamo pensato di focalizzare la nostra attenzione in questo laboratorio su questi temi e fuoriuscire dalla dimensione penale e giudiziaria, siamo nelle Facoltà di Lettere e Filosofia, non poteva che essere così».

 
Per quanto concerne questo alternarsi di stadi di emergenza e tollerabilità, che momento vive la Calabria attualmente, secondo lei?
 

«Non è un buon momento. La ‘ndrangheta continua ad essere molto forte, sebbene siano tantissimi i colpi che la magistratura riesce a infliggerle: i sequestri e le confische sono all’ordine del giorno. Quello che manca in Calabria è la politica, in modo trasversale. Il tema viene completamente rimosso o delegato per esteso alla magistratura, assolvendo così alla propria incapacità o non volontà di costruire meccanismi di contrasto reali nella dimensione politica, nella dimensione della gestione del potere, nella dimensione della trasparenza nella pubblica amministrazione. E manca anche la società civile. La magistratura certamente deve insistere su quella che comunemente è chiamata la zona grigia, la borghesia mafiosa, ed evitare che vengano strumentalizzate le indagini, rischiando di vanificare complessivamente il contrasto alla mafia».

 
Il fenomeno mafioso è un fenomeno molto complesso, cosa è importante “svelare”?
 

«La dimensione politico-finanziaria delle mafie: la convivenza del mondo economico-imprenditoriale con la criminalità organizzata oggi è l’elemento chiave per svelare la presenza delle mafie nella società. Il Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone parla spesso di cono d’ombra. Una dimensione sconosciuta dove prende forma questa contrattazione dei vari interessi nei rapporti tra politica, imprenditoria e mafia. L’immagine più esplicativa a questo proposito l’ha data Carminati, descrivendo “un mondo di sopra, un mondo di sotto e un mezzo in cui tutto si mischia”. In questo “mezzo in cui tutto si mischia” c’è un compito di contrasto per la magistratura, ed uno per la politica e la società civile. La ‘ndrangheta è complessa e variegata, bisogna smetterla di rappresentarla esclusivamente con il narcotraffico. Il film Anime nere è bellissimo, rappresenta quella visione culturale-antropologica arcaica della ndrangheta, fatta di silenzio e di omertà. Rappresenta una parte, una visione, non la ‘Ndrangheta. Ed è bene tenere presente ciascuna differenziazione quando si mettono in campo azioni di contrasto».

 
Quanto è importante istruire alle mafie all’interno dei luoghi di formazione?
 

«E’ importantissimo. I luoghi di formazione sono nevralgici nello sviluppo di una cultura critica e a noi servono lenti critiche per leggere il potere nella sua dimensione economica- finanziaria, nella politica, nella sua dimensione globale: la mafia va cercata dove non si vede. Gli apparati formativi hanno un ruolo fondamentale, così come la Chiesa: la religione deve riappropriarsi del suo significato autentico. Io insisterei molto sulla scuola, e sulla scuola pubblica in particolare».

 
Cosa significa ambientare un workshop sulle mafie in una delle università più prestigiose e frequentate d’Italia?
 

«Il fatto che la Sapienza abbia acconsentito a questo workshop è importante, ma lo è di più la risposta degli studenti: era un laboratorio pensato per 35 ragazzi e abbiamo 120 iscritti. Sono sorpreso. Questo vuol dire che c’è un’attenzione al tema, ma soprattutto c’è una domanda di libertà, di cultura di libertà, che dobbiamo saper raccogliere. Non abbiamo pensato ad un workshop sul tema delle mafie per dare risposte paternalistiche o spiegare ciò che si deve o non deve fare. Agli studenti della Sapienza bisogna dare strumenti critici e assieme a loro creare percorsi: è questo il senso della presenza della Cooperativa Nemesis all’interno di questo laboratorio. Noi lavoreremo sui beni confiscati e proporremo alle istituzioni romane di accendere i riflettori sui beni confiscati. Dovremmo cominciare a costruire una cultura che fornisca una lettura critica del territorio e a far comprendere che ci sono degli strumenti per combattere la mafia: una cultura democratica, una cultura della partecipazione e anche un esercizio responsabile del voto».

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Solidarietà e sostegno all’associazione Pentakaris http://osservatoriosullandrangheta.org/2016/03/31/solidarieta-associazione-pentakaris/ Thu, 31 Mar 2016 15:32:54 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2026  
 
Pentakaris solidarietà
 
A cura di: Osservatorio sulla ndrangheta, Ass. Sud/archivio stopndrangheta.it, Filippo Cogliandro, Ass. Quadrante Sud, Cooperativa Sociale NEMESIS.
 

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e sostegno ai rappresentanti dell’associazione Pentakaris di Gallina per i gravi atti intimidatori subiti in questi anni e stroncati dall’operato della Procura di Reggio Calabria coadiuvata dal Comando Provinciale dei Carabinieri. Il comportamento del prof Martino Parisi e della Prof.ssa Serenella Corrado che fin dalle prime intimidazioni hanno ricorso alla denuncia ponendo fiducia nella presenza dello Stato, è fortemente significativa perché restituisce valore all’attività di un’associazione che ha saputo coniugare cultura e legalità nell’ottica di una crescita umana e sociale.

  

Le associazioni firmatarie del presente documento sono unite al fianco di Pentakaris per testimoniare il valore della legalità e della cultura. 

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Al via i laboratori di videomaking e teatro http://osservatoriosullandrangheta.org/2015/12/02/al-via-i-laboratori-di-videomaking-e-teatro/ Wed, 02 Dec 2015 12:54:27 +0000 http://osservatoriosullandrangheta.org/?p=2012  
 
FotoOsservatorio
 

Dopo la conclusione della prima fase “I linguaggi comunicativi della ‘ndrangheta e dell’anti-ndrangheta”, sono iniziati i nuovi moduli del progetto “Impronte ed ombre”. La seconda fase del percorso formativo ha avuto inizio il 25 novembre con la prima parte del laboratorio di videomaking tenuto da Gabriele Morabito che, affiancato da Denise Celentano, ha cominciato a “svelare” ai ragazzi i segreti del settore. Dalla percezione visiva all’inquadratura, dai movimenti di macchina alle tipologie e funzioni del montaggio, dalla gestione delle immagini digitali alle tecniche di editing e software: sono solamente alcune delle tematiche che saranno approfondite durante questo primo modulo.

 

I ragazzi, interessati e coinvolti, hanno subissato Morabito di domande sui trucchi del mestiere. Una lezione corredata di moltissimi filmati, grazie ai quali si sono potute scoprire le varie tipologie di inquadrature, movimenti di macchina e tecniche di ripresa. Il piano americano, la panoramica, la carrellata, la steadycam, il piano sequenza e la soggettiva sono stati alcuni degli argomenti trattati.

 

L’1 dicembre è iniziato anche il laboratorio di teatrale di Romina Arena con la compresenza di Vincenzo Mercurio. Si è fatto il punto sulle storie da approfondire (quelle di Cecè Grasso, Gianluuca Congiusta, Giuseppe Macheda e Giuseppe Marino, giusto per citarne alcune). E’ stato poi Mercurio a specificare che “non sarà un classico lavoro su un copione”.

 

Si è cominciato, quindi, ad avvicinare i ragazzi alle storie delle vittime di ‘ndrangheta. Un percorso che in seguito continuerà con il racconto di sequestri, di figli scomparsi, di morti politiche e storie di estorsione e contro le forze dell’ordine. Una fase, questa, propedeutica a preparare quel background necessario a immergersi nei segreti del teatro. Si attendono, inoltre, anche gli importanti incontri e le significative testimonianze dei familiari delle vittime.

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