Donne e Resistenza

[vc_row][vc_column width=”1/6″][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]“Donne e Resistenza” nasce dalla fattiva collaborazione della Cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti con l’Osservatorio sulla ndrangheta di Reggio Calabria. La mostra, incentrata sulle donne che hanno coraggiosamente combattuto contro la ndrangheta, vede per la prima volta l’adesione, condivisa ed entusiasta, di docenti, di ex studenti, ma anche di giovani artisti esterni all’Accademia reggina. L’idea è nata nell’ambito delle attività seminariali del Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Accademia svoltosi da aprile a maggio 2013 che prevedeva alcune lezioni sull’assemblaggio monomaterico/polimaterico e sulla tecnica della saldatura ad arco voltaico. Tutte le opere oggi esposte pur eterogenee per stile e linguaggio sono collegate e tenute insieme da un sottile fil rouge che, sotto traccia, rivela il messaggio più rilevante dell’intera mostra: l’arte può essere uno strumento dalle potenzialità inimmaginabili, essenziale per accrescere la conoscenza del fenomeno mafioso e per sensibilizzare le coscienze, in grado di dare un contributo sensibile ad un radicale cambiamento di mentalità della collettività.

Un’ulteriore tappa di questo percorso è stata la realizzazione e la donazione da parte del gruppo artistico L.A.B.1 dell’opera site specific “Riflessi”, installata nel giardino dell’Osservatorio. Realizzata ad hoc per questa specifica realtà istituzionale e per questa speciale occasione, quest’opera è carica di una forte valenza simbolica: solo la forza e il coraggio delle donne come quello eroico di Lea Garofalo sono il grimaldello per scardinare il messaggio di morte di tutte le mafie. Affinché l’evento espositivo e la realizzazione dell’opera “Riflessi” non rimanessero un fatto episodico si è pensato, poi, di dare avvio alla costituzione di una collezione di arte contemporanea in progress, tramite l’acquisizione di opere generosamente donate da artisti, scelti secondo rigorosi criteri. Si è ritenuto opportuno, infine, affinché questa operazione culturale avesse una più ampia visibilità, programmare per l’immediato futuro l’esposizione delle opere che entreranno a far parte della collezione permanente nell’ambito di una mostra itinerante che avrà, tra i suoi obiettivi fondamentali, la denuncia di una delle emergenze sociali più attuali e scottanti. Con “Donne e Resistenza” si è tentato di proporre un’arte di appassionata denuncia e partecipazione condivisa, estranea dalla consueta e scontata immagine di autoreferenziale e narcisistico disimpegno.

Prof. Filippo Malice
Coordinatore della Scuola di Scultura
Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria

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